sabato 10 novembre 2012

Gaio e Gaia: un rapporto d'amore - odio

Protagonista maschile di questa storia è Gaio, misterioso autore giuridico romano, vissuto oltre 2000 anni fa ed autore di un volumetto di «Istituzioni». Gaio non è visto come un personaggio storico. È, invece, il modello antropologico presupposto dall'ordine giuridico individualistico occidentale, che affonda le sue radici nella concezione romana del Diritto privato.
Protagonista femminile è Gaia, la terra viva, un luogo che da qualche milione di anni ospita l'umano. Gaia da molto più tempo è luogo della vita, un aggregato complesso di ecosistemi, di nessi, di comunità, di reti, di relazioni, di cooperazione e di conflitto, di gerarchia, di trasformazioni lente e di rivoluzioni improvvise. I miti su Gaia sono complessi ed affascinanti, e variano attraverso le culture.
Gaio ama il piacere ma lo considera un lusso, un luogo dell'estetica. Il piacere generato dalla qualità, uno stato dell'essere, non lo aiuta ad accumulare ed avere sempre ed ancora di più. Perciò Gaio distingue tra arte e scienza; la prima si fonda sulla qualità, sulla relazione e sulla comunità spirituale fra artista, opera e fruitore; la seconda si fonda soltanto sulla quantità. Di conseguenza, la scienza di Leonardo, una scienza della qualità, viene dimenticata: il protoscienziato sarà, invece, Galileo, colui che esclude la qualità ed il «non misurabile» (estetica, odori, sapori, armonie) dal mondo della rilevanza scientifica.
Gaio inventa la manifattura e la produzione in serie. Inventa macchine prodigiose, fondate su leggi assolute ed immutabili, che impara a scoprire e misurare con precisione.
Gaia gli offre l'energia per farlo: dalle sue viscere esce prima il carbone e poi il petrolio.
Gaio diventa sempre più ricco e copre d'onori chi gli ha consentito di diventarlo. Newton, nella Londra del suo tempo, aveva status di superstar.
Gaia ama la bellezza e l'armonia. La sua essenza è nell'ECOsistema, un insieme di relazioni mutualistiche in cui il tutto non è una semplice somma delle parti.
Gaio pone al centro se stesso. Promuove la sua visione EGOcentrica. Inventa l'Umanesimo. Scopre che Gaia che non è più il centro dell'universo. Reagisce a ciò ponendovi se stesso.
Con Cartesio, l'io pensante, cioè Gaio, si emancipa dalla materia di cui rifiuta al contempo l'essenza animata. Gaio si emancipa perfino dal suo corpo, dal suo essere persona. Adesso conta solamente per quello che ha. È soggetto astratto, dominus borghese, dotato di poteri illimitati su Gaia, di cui rifiuta l'identità viva e che riduce ad una macchina. Per lui, adesso, Gaia è governata da leggi meccaniche, simili a quelle a tutela della sua proprietà privata, di cui la forza della sovranità esige il rispetto, a pena di supplizi e galere.
Gaia deve svelarsi interamente ai suoi occhi, deve confessargli tutti i segreti di sé, proprio quelli che possono renderlo ancora più ricco e potente. Gaia è adesso prigioniera e, come i prigionieri, dev'essere torturata per estorcerne la verità: come e dove posso trovare nuove ricchezze, nuove conoscenze, nuovo potere?
Gaio prende le vesti di Francesco Bacone, onnipotente e crudele cancelliere di Sua Maestà, ad un tempo grande giurista e grande scienziato. E' Bacone a teorizzare l'Inquisizione nell'Inghilterra della Magna Charta. È Bacone ad insegnare il metodo scientifico, per interrogare spietatamente Gaia, al fine ultimo di trasformarla e svilupparla. Gaio, al contempo estende la sua immagine alle sue donne: se capaci d'avere, avranno diritto alla parità formale.
Gaia, la sposa sfruttata, dominata e violentata dal Diritto e dalla Scienza, rimarrà per sempre inerte? Noi aspettiamo qualche cavaliere che accorrerà a sua difesa.

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