domenica 28 ottobre 2012

Trasfusioni di sangue e testimoni di Geova


Ho notato che sulla pagina Facebook della Theocratic ministry school dei testimoni di Geova (http://www.facebook.com/notes/theocratic-ministry-school/sickle-cell-anemiaknowledge-is-the-best-defense/479618235392478) c'è una notizia riguardante le trasfusioni di sangue in caso d'anemia a cellule falciformi (o sickle-cell anemia, come la chiamano negli USA, o drepanocitosi, come la chiamano i medici italiani). 

Si definisce anemia: 
"Quella situazione in cui l'organismo non dispone di un numero sufficiente di globuli rossi, o non produce abbastanza emoglobina, per far arrivare l'ossigeno in tutte le aree del corpo. Questo significa che l'organismo non riceve abbastanza carburante (in forma di ossigeno) per funzionare in modo efficiente, mettendo così in pericolo il cuore e gli altri organi". (http://www.janssen-italia.it/bgdisplay.jhtml?itemname=anemia_faq&product=none)
L'anemia viene valutata tramite un semplice esame del sangue, che misura i livelli di emoglobina (Hb). Esistono diverse scale di misurazione per l'emoglobina ma, secondo quanto stabilisce l'Organizzazione Mondiale della Sanità, si parla di anemia lieve in presenza di livelli di Hb inferiori a 11.0 g/dl (6.8 mmol/l). Secondo la scala di valutazione adottata dal National Cancer Institutes of America, si parla di anemia lieve con livelli di Hb inferiori a 12 g/dl (7.5 mmol/l) nelle donne, o inferiori a 14 g/dl (8.7 mmol/l) negli uomini.

Ora, come si sa, i testimoni di Geova rifiutano categoricamente le trasfusioni di sangue, indipendentemente dal tipo d'anemia, ma questo è profondamente sbagliato. Certo, altrettanto sbagliato è ritenere le trasfusioni di sangue miracolose. Questo lo pensò papa Innocenzo VIII, in punto di morte (1492), quando si fece fare da un medico ebreo una trasfusione (per via orale), usando il sangue prelevato da tre ragazzini di dieci anni, appositamente acquistati (!) e che morirono la sera stessa per via della flebotomia... 

In realtà, come sempre, in medio stat virtus. Ecco, dunque, elencati i dieci casi in cui viene insegnato ai futuri infermieri italiani d'intervenire con una trasfusione di globuli rossi concentrati (viene rimosso l'80% del plasma): 


  1. Anemie croniche con Hb < 7 g/dl o Ht < 21%
  2. Hb < 8 g/dl o < 24%
  3. Hb < 9 g/dl in paziente in programma per intervento
  4. Hb < 10 g/dl in paziente sintomatico per anemia in cardiopatia e/o pneumopatia
  5. Sanguinamento in atto con perdita > 30% del volume ematico
  6. Sanguinamento con Hb < 9 g/dl
  7. Sanguinamento in ipoteso (sistolica < 90 mm Hg, F.C. >120 bpm)
  8. Neonati con Hb < 13 g/dl
  9. Protocolli di regime iper- o super-trasfusionale nella talassemia
  10. Exanguinotrasfusione


(http://www.medicina.unich.it/materiale_didattico/davi/malattie_sangue_inf/emotrasfusioni.pdf).

I medici del Servizio d'immunoematologia e medicina trasfusionale delle varie ASL dicono quanto segue: "Nell'anemia a cellule falciformi (o drepanocitosi), la terapia trasfusionale non è generalmente indicata per valori di Hb maggiori di 7 g / dl".  (http://www.aslbat.it/attachments/143_linee%20guida%20trasfusionale.pdf)

Dunque, non si fa la trasfusione, in caso d'anemia a cellule falciformi, solo ed esclusivamente quando il paziente ha ancor abbastanza emoglobina nel suo sangue; se non ce l'ha, si procede alla trasfusione. 

Invece di ringraziare "Geova per i mirabili modi con cui illumina la mente dei giovani", basterebbe aprire un testo scolastico di Biologia; invece d'accelerare l'incontro con Geova, magari lo si rimanda dopo avere vissuto una vita a fare del bene agli altri, secondo il più puro spirito evangelico. 

Nessun commento: