sabato 20 ottobre 2012

La scienza dei testimoni di Geova

Ad agosto (2012), la sera che dava inizio al Ramadan, ebbi un incontro con un musulmano e ci mettemmo a dialogare circa i pianeti del Sistema solare. Secondo il Corano ce ne sarebbero undici, più il Sole e la Luna, mentre per l'astronomia ce ne sono nove (comprendendo Sedna), mentre la Luna è un satellite, Plutone è un "oggetto transnettuniano" ed il Sole è una stella. Il mio commento finale, un po' ironico, fu il seguente: " Un po' mi dispiace che non ci siano veramente undici pianeti attorno al Sole. Chissà, magari mi sarei convertito all'Islam!".

Discussioni come questa sono occasioni troppo ghiotte per predicatori e fanatici religiosi, lo so. Infatti, eccone presentarsi all'appello uno, tale Stefano Comelli. Egli mi scrive quanto segue: 
"La Bibbia è scientificamente accurata. Contiene informazioni che precorrevano di molto i tempi. Per esempio il libro di Levitico conteneva leggi sulla quarantena e l’igiene, date all’antico Israele quando le nazioni circostanti ignoravano completamente nozioni del genere. In un’epoca in cui si avevano idee sbagliate circa la forma della Terra, la Bibbia accennava al circolo, o sfera, della Terra. (Isaia 40:22) Diceva correttamente che la Terra è ‘sospesa sul nulla’. (Giobbe 26:7) Certo la Bibbia non è un testo scientifico, ma quando menziona argomenti scientifici è accurata. Non è quello che ci aspettiamo dal libro di Dio? Cordiali Saluti". 
Ho fatto delle ricerche su questa persona e ho scoperto che ha conseguito una Laurea in marketing e pubblicità presso il "Colegio Suger Montano", di Città del Guatemala; fin qui tutto regolare. Poi, però, ha frequentato un'altra "Università" chiamata: "Theocratic ministry school". (http://www.facebook.com/pages/Theocratic-Ministry-School/342872142400422)

Ora, al liceo ho imparato che nel Medioevo si contrapponevano due distinti modi di fare politica: il primo era quello degli imperatori bizantini, che governavano sentendosi come dei papi (Cesaropapismo); l'altro modo era, appunto, quello dei papi, i quali governavano sentendosi come degli imperatori (Teocrazia). In termini più espressamente politici, la Teocrazia è quella concezione dello Stato in cui la Costituzione è ricalcata precisamente su quanto scritto in un testo sacro; com'era, appunto, nello Stato della Chiesa durante il Medioevo, o com'è adesso in Arabia saudita o in Iran. 

La cosa incominciava davvero a puzzarmi parecchio, così sono andato a cercare sulla pagina Facebook di questa Università ed ecco che cosa ho trovato scritto: 
"Quando la scuola è stata inaugurata nelle congregazioni dei TESTIMONI DI GEOVA, nel 1943, il suo scopo è stato dichiarato in queste parole: per preparare tutti gli uomini fedeli, coloro che hanno ascoltato la Parola di Dio e hanno dimostrato la loro fede in essa, ad essere in grado d'insegnare agli altri". 
Il mistero era stato svelato: Stefano Comelli era un testimone di Geova. Dopo aver capito da che pulpito veniva la predica, gli ho risposto come segue: 
"L'unica affermazione che mi sento di condividere è che "la Bibbia non è un testo scientifico". A costo di risultare lungo, voglio assolutamente chiarire questo punto fondamentale. La scienza è un modo di conoscere la natura, che procede attraverso una dimostrazione pratica. La religione, invece, è l'insieme degli sforzi dell'uomo per propiziarsi o conciliarsi potenze superiori, che si suppone dirigano e controllino il corso della natura e della vita umana. Fatta questa premessa, rispondo in tre punti al commento del testimone di Geova. 
I PUNTO. Se la religione implica, in primo luogo, la credenza in esseri soprannaturali che governano il mondo e, in secondo luogo, il tentativo di conquistarne la benevolenza, chiaramente essa presume che il corso della natura sia, in certa misura, elastico e variabile e che noi siamo in grado di persuadere o indurre le potenze che lo governano a deviare, a nostro beneficio, il fiume degli eventi dal letto nel quale altrimenti scorrerebbero. 
E' ovvio, dunque, che questa implicita variabilità della natura è in netto contrasto con i principi della scienza, poiché quest'ultima parte dal presupposto che i processi della natura siano rigidi ed invariabili nel loro operare e che persuasione e suppliche non possano alterarne il corso più di quanto lo possano fare minacce e ricatti. La differenza tra le due contrastanti concezioni dell'universo sta tutta nella loro risposta all'interrogativo cruciale seguente: le forze che governano il mondo sono consapevoli e personali, oppure inconsapevoli ed impersonali? In quanto conciliazione di potenze soprannaturali, la religione sostiene il primo enunciato dell'alternativa. Invece, in quanto indagine del mondo attraverso la dimostrazione pratica, la scienza sostiene il secondo enunciato dell'alternativa e ritiene che il mondo sia governato da leggi immutabili, che operano meccanicamente. 
Questo radicale conflitto tra religione e scienza spiega l'implacabile ostilità del sacerdote nei confronti dello scienziato (e del filosofo laico), in tutto il corso della storia umana. L'altezzosa autosufficienza dello scienziato, la sua arroganza verso i poteri superiori e la sua sfrontata pretesa d'esercitare un potere simile al suo non possono che ripugnare al sacerdote al quale, per la sua profonda umiltà di fronte alla maestà divina, queste pretese e questi comportamenti appaiono come un'empia e blasfema usurpazione di prerogative, che sono appannaggio esclusivo di Dio.
Tuttavia, può nascere anche il sospetto che, talvolta, l'ostilità del sacerdote sia provocata da motivazioni più terra, terra. Egli, infatti, si proclama il giusto tramite, il vero mediatore tra Dio e l'uomo e, senza dubbio, i suoi interessi, oltre che i suoi sentimenti, sono minacciati da un professionista rivale, il quale predica una via più facile e più sicura verso la fortuna, che non l'accidentato ed infido cammino del favore divino. Dunque, nessuna conciliazione è possibile tra scienza e religione.
II PUNTO. Falsa è, inoltre, l'affermazione che "le nazioni circostanti Israele ignoravano completamente nozioni del genere". In realtà, ciò è smentito dalle centinaia di tavolette d'argilla incise in caratteri cuneiformi provenienti dalla Mesopotamia e dai molti papiri scritti in geroglifici provenienti dall'Egitto.
Molto tempo prima che i primi Ebrei facessero la loro comparsa in Palestina, già all'ombra delle grandi piramidi e dei templi misteriosi, Imhotep e gli altri medici egizi prescrivevano norme di medicina preventiva, nonché terapie farmacologiche e chirurgiche molto accurate. Sono stati rinvenuti crani umani con segni di trapanazioni e successiva ricrescita ossea, il che dimostra la sopravvivenza del paziente dopo l'intervento.
Contemporaneamente agli Egizi, o poco prima, nella Mesopotamia meridionale, la terra dalla quale successivamente sarebbe provenuto Abramo, già nel IV millennio a.C. i medici sumeri descrivevano accuratamente le malattie e vari procedimenti chimici e prescrivevano terapie senza ricorrere (cosa veramente notevole) né a preghiere religiose né a sortilegi magici.
III PUNTO. Come nota marginale, mi permetto di fare notare che "circolo" e "sfera" non hanno mai avuto il medesimo significato: il primo è una figura piana (inesistente), mentre la seconda è una figura tridimensionale (esistente).
Specificata questa differenza geometrica, faccio notare che, molto tempo prima degli Ebrei, i Sumeri immaginavano già la Terra (Ki) come un disco circolare attorniato dall'oceano (Abzu) e sospeso tra la semisfera del Cielo (An) e quella dell'Inferno (Kur); infine, immaginavano che al di là del mondo visibile si estendesse da ogni parte un Oceano cosmico, infinito e misterioso, entro il quale si manteneva immobile la sfera dell'universo visibile. Agli Ebrei, dunque, non è stato rivelato proprio un bel nulla, che non fosse stato già noto ai Sumeri ed agli Egizi. Cordiali saluti".

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