sabato 30 aprile 2011

Sex and the Bible

La Bibbia non è il solo testo sacro in cui si parla di sesso. Ce n'è in abbondanza nella tradizione indiana e, perfino, in quella buddista. Ma, forse, in nessun altro testo c'è un simile riconoscimento della sessualità come componente essenziale della natura umana. Il sesso è una forza cosmica, potente, giocosa, piena di humour ma, quando s'incarna negli esseri umani, soffre di tutti i limiti, i difetti, le angosce, le miserie, le piccinerie e le gelosie proprie di tale natura. 
L'aspetto sessuale della Bibbia ha rappresentato un problema per gli esegeti religiosi ed è stato risolto, spesso, ricorrendo all'interpretazione, alla sublimazione, alle allegorie e alle metafore. E' assolutamente legittimo farlo: tutta la comprensione umana avviene per metafore e nessun testo sacro si è prestato, anzi ha incoraggiato, l'interpretazione quanto questo. 
Ma, interpretazione per interpretazione, perchè mai si dovrebbe escludere quella letterale? Una tradizione rabbinica sostiene che qualunque testo della Bibbia vada letto anche in senso letterale. Il "letteralismo", di questi tempi in voga tra i protestanti americani (molto meno tra i cattolici), si fonda sull'argomento che, altrimenti, si perderebbero gli insegnamenti "morali". Ma il problema è che, spesso, la "lettera" non dice quello che le si vorrebbe fare dire. Trovo, francamente, assurdo che la si possa volere usare per polemizzare con l'evoluzionismo di Darwin, così come sarebbe assurdo usarla per sostenere che il Sole gira attorno alla Terra, che la Terra è piatta (c'è un'associazione degli USA che ha come ragione sociale sostenere questa tesi), per risolvere i dubbi sul Big bang cosmico o per dirimere la controversia filosofica sulla Fisica quantistica (anche se fu Einstein a porla nei termini di "Dio gioca a dadi?"). 
Il Cantico dei cantici, per esempio, è stato interpretato dai rabbini come un'allegoria dell'amore di Dio per il suo popolo (Israele); dai cabalisti come uno dei tanti modi di ricorrere ad immagini erotiche per parlare dei rapporti tra gli uomini e la divinità; dai padri della Chiesa come un'anticipazione, nel Vecchio Testamento, del rapporto tra Cristo e la sua Chiesa. Insomma, da testo di estrema carnalità l'hanno fatto diventare un testo di estrema spiritualità! Addirittura, il commentatore arabo Ibn Hazm di Cordova testimoniava: "Ho sentito certi ebrei opinare che questo libro è un'allegoria dell'alchimia..."; che anticipasse davvero i progressi della Biologia molecolare, come Rober Damasio li applica nelle sue ricerche sul cervello e sul come la nostra materia grigia processa le emozioni? Chissà!
La sola Genesi contiene oltre trenta storie incentrate sul sesso, a cominciare da quando Dio crea l'uomo e la donna. Li crea maschio e femmina perchè "non è bene che l'uomo resti da solo", ma anche perchè "divengano una sola carne". Poi, Dio "vide tutto quello che aveva fatto" (compreso il desiderio sessuale) e giudicò che "era molto buono". Sin dall'inizio, quindi, il sesso non è solo procreazione, è anche puro piacere, affetto, desiderio, come dire, ricreazione. 
La Bibbia straripa di desideri sessuali senili, talvolta perfino di incesti: Noè e le figlie, Lot e le figlie, Susanna e i vecchioni e così via. E' l'antico patriarcato in tutto il suo splendore! Se tali comportamenti non sono esplicitamente proibiti dalla Bibbia, altri invece lo sono; colpisce, però, come tali proibizioni siano state, spesso, forzate nell'interpretazione. E' condannato, per esempio, l'adulterio, ma c'è chi osserva che non lo è nei termini di trasgressione sessuale, bensì di violazione dei diritti di proprietà. 
E' condannata anche l'omosessualità, con due riferimenti diretti nel Levitico: "Non giacerai con un maschio come con una donna" (18:22); "Se un uomo giace con un maschio come con una donna, entrambi commettono abominio e devono essere messi a morte" (20:13). Se è per questo, con la morte sono punibili anche: 1) maledire il padre e la madre, 2) avere rapporti sessuali con la moglie del vicino, 3) con la moglie del proprio padre e 4) con la moglie del proprio figlio. Sono punibili con l'esilio: 1) vedere nudi i propri familiari e 2) avere rapporti sessuali durante le mestruazioni della donna. A rileggere letteralmente la storia della distruzione di Sodoma e Gomorra, ci si può accorgere che, contrariamente a quello che siamo abituati a pensare (ahimè!), la punizione divina non riguarda tanto le abitudini sessuali dei sodomiti, quanto piuttosto la violazione dei doveri sacri dell'ospitalità. Lot arriva ad offrire alla folla le proprie figlie, purchè lascino in pace i suoi ospiti. Ma gli aggressori ce l'hanno con gli stranieri (possiamo pensare "immigrati"?), i quali sono due angeli ed è noto che la discussione sul sesso degli angeli è sempre stata piuttosto di lana caprina... La perversità dei sodomiti consiste nell'angariare i viaggiatori (potremmo intendere "impedire il libero commercio"?); "la causa della loro crudeltà è la loro eccessiva ricchezza", spiega per molte pagine il rabbino Louis Ginzberg nel suo ponderoso commento sulle Leggende degli ebrei . 
Intendo dire che si può leggere la Bibbia in molti modi, anche per le parti che parlano di sesso. In comune, con i grandi classici letterari, ha la capacità di dire ed evocare cose diverse ai diversi lettori in epoche diverse. Se sia lecito leggerla come si leggono Omero, Shakespeare, Cervantes, Proust, è argomento di discussione. Ritengo di sì, ma rispetto l'opinione di chi la pensasse diversamente, anzi mi scuso per non averlo detto prima, sin dalle prime righe, per evitare il fastidio di arrivare fin qui. Tra tutte le letture possibili, quella che mi convince di meno è ridurla a una lista di prescrizioni e proibizioni.

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